Le aree naturalistiche più rilevanti della Valchiavenna

La Valchiavenna è una vallata delle Alpi centrali e occupa il 18% della superficie della provincia di Sondrio per un totale di 576,82 km2.
Dal punto di vista altimetrico si passa da 200 m s.l.m del fondovalle fino ai 3.279 m s.l.m della vetta del Pizzo Tambò in alta Val San Giacomo.
Il fondovalle possiede un elevato valore paesaggistico (e anche naturalistico quando c’erano ancora le merette) anche grazie al fatto che l’urbanizzazione per ora lascia liberi ancora molti prati del fondovalle; la Val San Giacomo o valle Spluga che si estende a nord-ovest ed è ricca di laghetti alpini e di dighe ed è attraversata dal fiume Liro; la Val Bregaglia, suddivisa tra lo stato italiano ed elvetico, è attraversata dal fiume Mera: il suo versante sinistro mostra numerosi terrazzamenti orografici formati da secoli di erosione glaciale,mentre quello destro è scavato da profondi valloni.


La Valchiavenna ha numerose aree e luoghi di interesse naturalistico e culturale.

Per avere una panoramica completa di quali sono queste aree e luoghi li elenchiamo qui sotto:


• Riserva Naturale Marmitte dei Giganti
• Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola
• Monumento Naturale Regionale Cascate Acqua Fraggia
• Parco-Orto Botanico Paradiso
• Monumento Naturale Regionale Caurga della Rabbiosa
• Non ancora istituito: Parco Regionale del Bernina, Disgrazia, Val Masino e della Val Codera

Inoltre in valchiavenna ci sono ben 5 SIC.
Ma cosa sono i SIC?
Questa sigla significa Siti di Interesse Comunitario, e sono stati voluti dall’Unione Europea che ha unito gli intenti di due direttive ambientali.

La prima direttiva è del 1979 chiamata direttiva “Uccelli”che focalizzava l’attenzione sulla tutela delle aree importanti per la conservazione degli uccelli (chiamate ZPS) , mentre la seconda è la direttiva Habitat del 1992 che ha lo scopo di individuare e cercare di tutelare maggiormente aree significative, o perché naturalisticamente particolari o perché al loro interno è presente un animale o un vegetale raro o particolarmente pregiato.

Vengono così individuati due tipi di zone: le Zone di Protezione Speciale previste dalla direttiva Uccelli e le Zone Speciali di Conservazione previste dalla direttiva Habitat , e insieme esse formano la rete Natura 2000, che ha il principale obbiettivo di salvaguardare la biodiversità superando i confini statali. In un primo momento di designazione queste zone vengono denominate tutte SIC.
In Valchiavenna come è stato già detto ci sono 6 SIC che sono:

• Lago di Mezzola e Pian di Spagna (gestito dal Consorzio della Riserva Pian di Spagna)
• Piana di Chiavenna, Val dei Ratti e Val Codera gestiti dalla Comunità Montana Valchiavenna
• Val Bodengo,Val Zerta gestiti dalla Provincia.

Ma non è ancora finita, infatti in Valchiavenna abbiamo ancora altri luoghi molto interessanti (senza contare i musei, il patrimonio artistico):

• il nucleo di Savogno con la sua particolarissima architettura;
• i crotti della nostra valle ( i crotti sono presenti in pochissimi altre zone delle Alpi);
• il Piano dei Cavalli, luogo in cui sono stati ritrovati reperti preistorici;
• i superstiti dal recente taglio: gli abeti bianchi monumentali di Monte Cantone (sopra Villa)
• il tempietto di S. Fedelino
• la Via Francisca e la Via Spluga
• il sito archeologico del Belfort a Piuro

dopo aver elencato tutti questi posti naturalisticamente e culturalmente importanti, (e sapendo che sicuramente lo scrivente ne ha dimenticati qualcuno come per esempio i particolarissimi crotti di Verceia arrocati sul versante della montagna) forse si riesce maggiormente a rendersi conto della particolarità e della bellezza della Valchiavenna.

Ma quanto siamo coscienti della ricchezza ambientale-culturale della nostra Valle? Siamo già andati di persona a vedere questi luoghi?

Personalmente ho partecipato alle gite organizzate da Legambiente Valchiavenna in alcuni dei luoghi sopra elencati, nelle quali era presente una guida che spiegava la particolarità della zona, e vi assicuro che è molto più interessante, completo e soddisfacente avere un accompagnatore che illustra le particolarità del luogo anche se io stessa sono un valchiavennasca.

Ma scavando in profondità ci si può domandare: perché bisognerebbe aver curiosità a riscoprire la Valchiavenna, non è meglio visitare luoghi lontani ed esotici?

Certo l’uomo ha anche bisogno di esperienze e di scoperte di realtà differenti dalla propria, ma ciò non esclude la buona conoscenza dei luoghi dove si vive.

Il “sapere” legato al proprio territorio aiuta la nascita di un sentimento di amore, attaccamento, rispetto e di orgoglio di vivere fra questi monti e questo aiuta l’affermazione della propria identità che nel mondo veloce, incerto e complicato di oggi non è cosa da poco.
I nostri giovani hanno bisogno anche di questo: rimanere in Valchiavenna convinti di volerci restare non perché costretti dalle circostanze: parliamone.