Proposte per il PGT del comune di Madesimo

Legambiente Valchiavenna onlus ai candidati di Madesimo:
"la campagna elettorale sia l’occasione per parlare di Territorio"

Legambiente Valchiavenna onlus lancia un invito ai candidati in corsa per le amministrative comunali di Madesimo: la campagna elettorale sia l’occasione per parlare di territorio e di ambiente, temi di prioritaria importanza in un paese che è, anche e soprattutto, una destinazione turistica.
L'appello dell'associazione ambientalista non capita a caso; lo scorso dicembre infatti Legambiente Valchiavenna e WWF Valtellina Valchiavenna hanno consegnato all’amministrazione in carica dei suggerimenti relativi al Piano di Governo del Territorio (PGT) al quale il Comune sta lavorando.

In generale il PGT del comune di Madesimo (il PGT non è altro che lo strumento urbanistico che ha sostituito il vecchio Piano Regolatore con Legge Regionale n° 12 del 2005) è ancora tutto incentrato sull’idea del costruire e manca qualcosa di nuovo e innovativo per rilanciare veramente la località con un piano di sviluppo economico e turistico moderno e di lungo periodo, che sappia guardare oltre gli interessi economici immediati.

In particolare l'associazione ha posto la propria attenzione sull’indicazione, contenuta nei documenti preliminari al PGT, di estensione del dominio sciabile e di ridefinizione dei limiti di elevata naturalità fissati a 1600 mt, con ipotesi di nuovo cemento sopra questo limite, in località Fondovalle e Andossi. Legambiente Valchiavenna ritiene di prioritaria importanza, per la vivibilità del paese ad uso di residenti e degli ospiti, conservare intatte alcune aree di indiscusso pregio naturalistico quali il fondovalle di Madesimo, la dorsale degli Andossi e gli alpeggi che ancora animano i due versanti della montagna. Aree di grande valore ambientale, molto apprezzate dal turista che qui può ancora passeggiare in paesaggi intatti e liberi dal cemento che caratterizza invece il centro dell’abitato. Facciamo presente a questo proposito che già tutto il territorio comunale ricade in ambito assoggettato a Vincolo Paesaggistico specifico in conseguenza al Decreto Ministeriale del 22.06.1964 pubblicato sulla G.U. n. 183 del 27.07.1964, quindi anche una legge del comune di Madesimo che esiste da oltre quarant’anni e che rivela una volontà di tutela del territorio che ci piacerebbe fosse oggi ribadita e rinnovata con forza.

Si suggeriscono inoltre interventi urgenti a favore del mantenimento degli alpeggi e del recupero di quelli caduti in disuso, intendendo con ciò l’alpicoltura cioè la coltivazione nel senso agricolo degli alpeggi, ben 17 presenti sul territorio comunale, alcuni riuniti in Consorzio, altri addirittura all’abbandono. Suggeriamo di rivedere drasticamente la politica dei sussidi agli agricoltori, trasformando le indennità di alpeggio sulle unità bovine da latte in sussidi allo sfalcio delle praterie alpine.

Come dichiarato nel documento preliminare il comune di Madesimo vive primariamente dell’attività turistica estiva ed invernale. Concordiamo nel fatto di continuare a sostenere con forza questa vocazione e questa attività ma riteniamo che, anche in considerazione dei cambiamenti climatici in atto, sia velleitario e cieco continuare a puntare solo e unicamente sulla monocultura dello sci da discesa e in generale solo sul turismo invernale. Per una auspicabile ripresa del turismo estivo e destagionalizzato chiediamo quindi una maggiore attenzione verso forme di turismo enogastronomico, culturale, naturalistico, d’alpeggio, sportivo.

Le proposte di Legambiente consegnate lo scorso dicembre all’attuale maggioranza, e per conoscenza anche all’opposizione, sollevavano queste e altre problematiche, insistendo molto sulla necessità di mettere l'ambiente in primo piano.
“Da cittadini e ambientalisti – conclude Lorenza Tam, presidentessa di Legambiente Valchiavenna - chiediamo ai futuri amministratori di Madesimo di mettere in campo politiche che tutelino il territorio e l’ambiente, bene prezioso e primaria risorsa turistica. Si abbia il coraggio di dire basta alle seconde case che rimangono chiuse 340 giorni all’anno; e se è necessario costruire lo si faccia secondo i moderni criteri della bioedilizia creando edifici a ridotto impatto ambientale.”