Nove le bandiere verdi e altrettante le nere di Carovana delle Alpi 2017, distribuite in modo
uniforme su tutto l’arco alpino. In dettaglio: una bandiera nera alla Liguria, tre bandiere
verdi e una nera al Piemonte, due le verdi a pari merito e due le nere per la Valle d’Aosta,
alla Lombardia e al Veneto una bandiera verde e due nere, una verde all’Alto Adige e al
Trentino, una verde e una nera al Friuli Venezia Giulia.
Su tutto l’arco alpino sono in aumento le buone pratiche, ma non per questo gli atti di
pirateria si placano. Se nel passato si osservava una maggior esplosione di progetti del
tutto inusitati per follia e per dimensioni (nuovi villaggi turistici, grandi alberghi,
ipermegafunivie in cima alle montagne), ora a fianco di un mondo che si va sempre più
affermando in termini di sostenibilità, si reitera con caparbietà, sebbene su dimensioni più
ridotte e meno creative, l’idea di una montagna che sta tra il luna park e il supermercato.
Un luogo dove tutto può essere acquistato e consumato con leggerezza, nel caos più
totale.
Con scarso ingegno viene riproposta la solita visione tradizionale di uno sviluppo senza
limiti, senza la benché minima capacità di comprendere quali sono le tendenze in atto e
quali i fattori che condizioneranno lo sviluppo della montagna nei prossimi decenni, sia
rispetto ai cambiamenti climatici, sia per quel che concerne l’affermarsi di nuovi stili di vita.
Negli ultimi 150 anni le Alpi hanno registrato un aumento delle temperature di quasi due
gradi centigradi, più del doppio della media globale dell'intero pianeta. Il recente Rapporto
2017 dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) dedica un capitolo intero alle Alpi per
avvisarci di come gli impatti del cambiamento climatico saranno particolarmente rilevanti in
questa regione.
Il dossier è disponibile al link:
https://drive.google.com/open?id=1R93pWuGSvlfC_U0cUVTL_gpn2Woz8G53